mercoledì 26 giugno 2013

con quel che c'è

Frigo vuoto, Miss stanche, Daniel a lavoro. Alle nove la domanda arriva chiara e precisa dalla bocca del papi: "che mangiamo?" Potrei abbellire il racconto, inserire qualche dettaglio pittoresco, provare a spiegarvi e spiegarmi perché le tre variabili frigo vuoto, Miss stanche e marito a lavoro si verificano tutte e tre insieme, ma se lo facessi perderei il punto della faccenda, il punto in cui la sottoscritta si assume con totale incoscienza la responsabilità di alimentare la famiglia pronunciando la frase "Ci penso io!". E così fu. Entro in cucina e trotterello amabilmente tra frigo e dispensa fino a mettere insieme pochi e semplici ingredienti uniti da una assoluta coerenza di sapori: 2 funghi, mezza zucchina, un pezzetto di formaggio ben stagionato, qualche dadolino di pancetta affumicata e un po' di pane del giorno prima. Pancetta ben rosolata con aggiunta di funghi tagliuzzati in piccole listarelle. Zucchina sfilettata con la mitica grattugia 4 tagli (come vivere senza??) e formaggio grattato alla julienne. Tagliato il pane non resta altro che armonizzare gli ingredienti dei crostini salva cena. Letto di zucchine coperto con ripieno di funghi e pancetta e poi qualche altra zucchinetta da spolverare con il formaggio. Ma da soli non ci bastano, ed ecco apparire in soccorso il piatto di riso basmati avanzato dal pranzo. E con l'aggiunta di un barattolo di ceci già cotti lo rendiamo proteicamente valido: olé! cena sana e saporita in meno di mezz'ora: queste sono le soddisfazioni della vita!

martedì 18 giugno 2013

il barattolo delle monete

A volte piccole idee si rivelano azzeccatissimi progetti multiobiettivo. Ed è questo il caso del barattolo delle monete. Con l'iniziale scopo di non avere più in giro in ogni angolo della casa monete e monetine, annunciai a Miss Meraviglia e a Daniel che un bel barattolo di vetro sarebbe stato il posto in cui depositare spicci e spiccetti e che non appena si fosse riempito avremmo usato la somma raccolta per andare a mangiarci una pizza fuori. Inutile dire che Miss Meraviglia si è rivelata un'attenta risparmiatrice! E cosi, dopo qualche mese, abbiamo messo le mani sul bottino! E dovendo contare per sapere a quanto ammontasse, come avremmo potuto non cogliere l'occasione per una bella lezione di matematica? Abbiamo iniziato con il raggruppare le monete dello stesso valore in piccole torri da 10 unità.  Miss Meraviglia ha trafficato tra quei dischetti metallici per un bel po' facendo un "lavoro" completo: riconoscere il numero presente sulla moneta, sommare le monete fino a completare la decina, notare che a minor grandezza e peso corrispondeva minor valore, notare la differenza di materiali e associarla al valore, scoprire che l'altra faccia di tutte le monete che hanno lo stesso valore non è uguale: digressione sull'Europa e sui vari paesi che la costituiscono, chi è il re di Spagna, chi è Cervantes, chi è Dante Alighieri... Ecco quindi un esempio pratico di come nel nostro vivere quotidiano ci sono continue opportunità per studiare, anche la matematica. E in questo caso è lo stesso materiale che ci permette di "visualizzare" il numero, la quantità che il numero rappresenta. Senza dover ricorrere a materiali pedagogici espressamente elaborati per un identico scopo (penso alle perline montessoriane, ad esempio). E qui mi ricollego al precedente post "a che giochiamo". Studiamo somme, moltiplicazioni, equivalenze. Tutto impregnato dalla spinta emotiva del vedere il risultato di un lavoro di raccolta comune. Ecco che l'apprendimento si fa utile, reale, proprio, sociale, importante. La seconda parte del lavoro è stata la somma vera e propria. Per procedere in questa seconda parte abbiamo deciso di farlo in qualità di impiegato di banca e di cliente. Allontanare Miss Meraviglia dal gioco simbolico per più di 40 minuti è impossibile!! E la piccola Miss Buonumore? C'è stata anche lei, ovviamente, e, ovviamente c'è stata a modo suo: buttando a terra le monete, rimettendole sul mobile, agitandole in un coperchietto di plastica, nascondendole tra i piedi di Daniel e della grande Miss.. A ognuno il suo! Ma devo dire che lo spirito di collaborazione con cui abbiamo lavorato è stato il migliore esercizio!

sabato 15 giugno 2013

a che giochiamo

Negli ultimi giorni Miss Buonumore sta investendo molte delle sue energie nell'appassionante scoperta di oggetti semplici che ci sono in ogni casa: carte, tappi, e due contenitori, nello specifico: un secchiello e un pentolino. Osservandola e mettendomi a giocare, ho scoperto che ci si possono fare davvero tante cose. Confrontare pesi e grandezze, trasportare (tutto o solo un po') Confrontare i colori e i disegni, percepire forme circolari e rettangolari, nascondere, mordere, succhiare, lanciare, pattinare (eh si, pattinaggio su tappi: presto sarà una nuova disciplina olimpica;)) indossare... Conoscere ed esplorare a partire da oggetti di uso quotidiano. Sicuro che anche i vostri pupi lo fanno. E con cosa? Scambiamoci idee per mettere fine al consumo di oggetti esclusivamente pensati per giocare: lasciamo che i nostri figli siano liberi di crescere con oggetti veri e utili e che facciano uso della loro fantasia per trasformarli di volta in volta nell'oggetto di cui hanno bisogno.

giovedì 13 giugno 2013

uno

Uno, un numeretto piccolo piccolo che diventa incredibilmente grande quando è un anno di vita. E quando si tratta del primo anno di vita di un figlio è come se fosse una vita intera! Miss Buonumore è un anno (e nove mesi) che mi regala tanto: sorrisi, tanti e infiniti, risate e risatone, ditini puntati alle meraviglie che dicono "mamma! Guarda! Questa cosa è bellissima!", sguardi furbi che dicono: "l'ho preso!", manine che applaudono felici quando torna papà! È un anno di meraviglia e buonumore per tutta la famiglia, un anno di sorellina dolce che se ti sente piangere si precipita da lontano per cantarti una canzone (e tu, incantata, sorridi!) un anno di abbracci, un anno intero di corpo -tuo- con corpo -mio. Un anno di amore intenso! Come non festeggiarlo? E allora vía: palloncini rosa e verdi che volano fino al soffitto e non scendono giù -magia!!!- tante bimbe che ti salutano e sorridono e giocano con te, e tu te ne vai a passeggio per la casa, e poi in braccio a mamma, a nonna, a papá e a tutti quelli che ti va! E che bello poi quel pane speciale che aveva un leone sopra e che quando mamma l'ha portato in tavola tutti si sono messi a cantare! Nei tuoi occhi, fissi nella fiamma mordida della candela, ho visto come sentivi quel momento speciale, magico, quasi sacro.. Lentamente hai preso una fettina di "torta" e mollichina dopo mollichina ci hai fatto merenda. E poi ciao a tutti e via nella doccia con la sorellina: se fosse possibile, amore, ci vivresti nell'acqua! Ma è notte, e sei tanto stanca, andiamo al letto, un po' di latte e il canto di mamma: sogneremo insieme fino a che ci sveglierà l'alba...

venerdì 7 giugno 2013

un momento

Due sere fa preparavo con una certa fretta tutto il necessario per il bagnetto di Miss Buonumore. Sistemati i pantaloncini mi fermai. Il tempo scivolava via come l'acqua nella piccola vaschetta rosa. E capisco davvero che tra qualche mese non vedrò più l'immagine che ora è il mio pomeriggio. E amo le mie figlie, amo il mio essere mamma, amo il pomeriggio senza tempo, amo il sorriso della piccola Miss quando scopre che sta per entrare in quella piccola pozzetta di acqua calda, amo la felicità che spinge i passi di Miss Meraviglia quando le dico: a che giochiamo amore? Amo questo momento unico e irripetibile, amo la stanchezza e la consapevolezza che deriva dall'abbracciare i bi-sogni delle mie Miss. E allora so che tutto il resto può aspettare: e so anche che l'infinito amore delle mie figlie mi dà più di quanto io sia capace di immaginare..!

mercoledì 5 giugno 2013

fine anno

C'erano tutti. I genitori, i nonni, le maestre. Tutti li, nella mega-tendona montata dal comune per lo spettacolo di fine anno della scuola. In un solo colpo si festeggia: festa della famiglia, festa del "día de Canarias" e fine dell'anno scolastico. E io ho sofferto. E ho sofferto perché, come dice Daniel, sono una fondamentalista. Si perché li dove gli altri genitori hanno visto uno spettacolo teatrale che raccontava la storia di un magico regno di carta, io ho visto solo l'ansia da prestazione di Miss Meraviglia. L'unico suo pensiero per me era chiaro ed evidente, tangibile, direi: fare quello che devo fare, dire quello che devo dire e mettermi li dove mi dicono che devo stare. E così per 2 ore. Dopo il teatro, le poesie, i balli e le canzoni era giunto il momento di dare "il regalino" ai genitori. Ed ecco, la Miss viene verso di noi, senza sorridere, seria, tira fuori dalla bustina un portachiavi per me, uno per Daniel e poi non sapeva se darci o no un rotolo di carta. Le dico che anche quello è per noi perché tutti i genitori lo avevano aperto e lo leggevano insieme ai figli. La Miss si guarda intorno, lo vede anche lei e allora mi da il rotolo e se ne va per tornare sul palco, dalla maestra. Le diciamo, io e Daniel: "amore, vieni: leggiamolo insieme!" Lei si gira, ci guarda, e torna a camminare per andare dalla maestra. Segue le istruzioni. La maestra ha detto di dare il regalino ai genitori, non di sorridere, non di leggere con loro l'ennesima poesia, non di darsi un bacio o un abbraccio. E quindi non si fa, si da il regalino e basta. Si torna sul palco per ricevere ulteriori istruzioni sul da farsi.
E io ho sofferto. Ho sofferto per aver visto mia figlia che si auto-censura. Mia figlia che esegue degli ordini. Mia figlia che ha sofferto per anni l'autorità. Mia figlia. E io ne sono colpevole. Non mi odio, né mi disprezzo. Ma so che è dipeso dalla mia ignoranza il lasciarla in balia della scuola e della morale (amorale) che li le hanno inculcato e che dista dalla mia anni luce. Ho sofferto ma ho anche gioito: ho gioito nel sapermi ora cosciente, nel sapere che non accadrà più, nel sapere che si può cambiare. Restano pochi giorni e poi saremo davvero libere!!