martedì 21 maggio 2013

educare

Qui, nella piccola e sperduta isola in cui viviamo, c'è fermento: stiamo conoscendo famiglie interessate alla prospettiva dell'educazione familiare, e, ovviamente ne sono entusiasta! Qualche giorno fa si è tenuto un primo incontro informativo in cui sono sorte varie questioni: la legalità di tale scelta, come ottenere un titolo accademico seguendo questo percorso "alternativo", che valori si vogliono trasmettere ai propri figli e che risultano essere incompatibili con il sistema scolastico. La riunione è avvenuta nel retrobottega di un negozietto di prodotti di puericultura biologici. Genitori e figli ci muovevamo con assoluta libertà tra la saletta adibita alla "charla" e il negozio vero e proprio. Miss Meraviglia ha inventato tutti i giochi possibili e immaginabili con un palloncino portato da casa, ha corso, ha riso, ha mangiato biscotti gentilmente offerti da chi aveva organizzato il tutto e ha anche ascoltato per un paio di minuti le cose che dicevamo noi grandi. C'erano anche altri bimbi, una decina in tutto. Tra questi anche la figlia di un amico che aveva preparato il discorso introduttivo al dibattito. La bimba ha interrotto in vari momenti il padre e anche altre persone per dire quello che voleva (che non aveva niente a che fare con il discorso). I genitori della bimba non hanno spiegato in nessun momento alla loro figlia che nella situazione in cui si era, c'era un turno di parola da rispettare, e che anche lei avrebbe potuto parlare ma in un altro momento. Alla terza interruzione della bimba, la madre che stava parlando disse alla bimba che ora non toccava a lei parlare e che doveva aspettare il suo turno. La bambina disse due o tre paroline e se ne andò. Nel raccontare in un forum su internet come era andato questo incontro leggo il resoconto del padre della bimba. E racconta: il modo orribile in cui hanno trattato sua figlia è lo specchio di problemi di maltrattamento non risolti della signora che le ha detto di stare zitta. La bimba ha vissuto un momento orribile. Le persone non si interessano ai bambini e non tengono in considerazione i loro sentimenti... E io mi chiedo: se il padre o la madre di questa bambina invece di lasciarla parlare perché le va, le avessero spiegato che in quel contesto c'è un momento per parlare e un momento per ascoltare, che ognuno avrà il suo tempo per dire ciò che vuole, e che anche lei potrà dire la sua, la bimba non avrebbe continuato a interrompere e avrebbe imparato che ci sono circostanze in cui le persone ricorrono al turno di parola, e avrebbe fatto la sua "lezione" di unschooler della giornata. Ma il rifiuto di educare, perché educare viene inteso come reprimere, in nome della difesa della libertà ha messo quella bambina in una situazione fastidiosa: aveva voglia di partecipare al gioco ma non sapeva dell'esistenza delle regole del gioco. Per me educare non significa reprimere, ma dare a conoscere. Sta poi al bambino scegliere come usare la conoscenza che gli trasmetto. Sta al bambino la rielaborazione dell'informazione. Da li la crescita, di li la vera libertà.

2 commenti:

  1. Eccomi qua!!
    Che dire, su questo argomento sono molto sensibile!
    Lo sono perché come un "radiografo" mio malgrado osservo tante persone fare confusione,volutamente o no, non saprei.... su concetti di base tipo "libertà" e "libertinaggio", "intelligenza" e "disinibizione intellettiva".....Scusate ma si dimentica spesso che essere liberi di esprimersi vuol dire rispettare la medesima possibilità degli altri senza oltrepassare allo stesso tempo il limite della moderazione e del buon gusto nelle espressioni.
    Alcuni adulti dicendo " i bambini se la vedono da soli" nascondono la loro incapacità di essere presenti per spiegare che una cosa va detta al momento giusto e con le giuste parole.
    I bambini sono diretti, bruschi non si puo chiaramente pretendere da loro che non lo siano o che abbiano la diplomazia, ma che abbiano l'educazione si!!!
    E' nostro compito intervenire al momento giusto per "trasformare" le loro espressioni in adeguate al contesto, non so se sono riuscita a spiegarmi bene:):):):)

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    1. Liliana, ti sei spiegata benissimo!!
      E mi trovi completamente d'accordo!! :))

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